venerdì 1 febbraio 2013

Dante nell'inferno del lager

Come sostiene Giovanni Tesio nell’Introduzione a Se questo è un uomo (Einaudi,  Torino 1992), per Levi il vero incontro con Dante avviene nel lager. Attraverso quella esperienza Dante diventa lo scrittore guida e, dopo il lager, Dante sarà l’ispiratore del viaggio a ritroso per riportare alla luce,  attraverso la scrittura, la memoria dell’inferno vissuto. E c'è qualcosa di più. La poesia si rivela come uno spazio liberato all'interno del quale è possibile proiettarsi nuovamente riannodando il filo del rapporto con la cultura e soprattutto con l'umanità comune. Pikolo nell'episodio non è un personaggio secondario, né è un puro ascoltatore. E' il deuteragonista, una coscienza altra, amica e non ostile, la propaggine estrema di una comunità che si riscopre nel momento della caduta più atroce.

Giovanni Carpinelli 


Primo Levi
Se questo è un uomo
capitolo XI 

...Il canto di Ulisse. Chissà come e perché mi è venuto in mente: ma non abbiamo tempo di scegliere, quest'ora già non è più un'ora. Se Jean è intelligente capirà. Capirà: oggi mi sento da tanto.
...Chi è Dante. Che cosa è la Commedia. Quale sensazione curiosa di novità si prova, se si cerca di spiegare in breve che cosa è la Divina Commedia. Come è distribuito l'Inferno, cosa è il contrappasso: Virgilio è la Ragione, Beatrice la Teologia.
Jean è attentissimo, ed io comincio lento e accurato:

Lo maggior corno della fiamma antica
cominciò a crollarsi mormorando,
pur come quella cui vento affatica.
Indi, la cima in qua e là menando
come fosse la lingua che parlasse
mise fuori la voce, e disse: Quando...

Qui mi fermo e cerco di tradurre. Disastroso: povero Dante e povero francese! Tuttavia l'esperienza pare prometta bene: Jean ammira la bizzarra similitudine della lingua, e mi suggerisce il termine appropriato per rendere "antica".
E poi "Quando"? Il nulla. Un buco nella memoria. "Prima che sì Enea lo nominasse". Altro buco. viene a galla qualche frammento non utilizzabile: "...la piéta del vecchio padre, né 'l debito amore Che dovea Penelope far lieta..." sarà poi esatto?

..Ma misi me per l'alto mare aperto.

Di questo sì, di questo son sicuro, sono in grado di spiegare a Pikolo, di distinguere perché " misi me" non è "je me mis" è molto più forte e più audace, è un vincolo infranto, è scagliare se stessi al di là di una barriera, noi conosciamo bene questo impulso. L'alto mare aperto; Pikolo ha viaggiato per mare e sa cosa vuol dire, è quando l'orizzonte si  chiude su se stesso, libero diritto e semplice e non c'è ormai che odore di mare: dolci cose ferocemente lontane.
Siamo arrivati al Kraftwerk, dove lavora il Kommando dei posacavi. Ci deve essere l'ingegner Levi. Eccolo, si vede solo la testa fuori dalla trincea. mi fa un cenno colla mano, è un uomo in gamba, non l'ho mai visto giù di morale, non parla mai di mangiare.
 "Mare aperto". " Mare aperto". So che rima con  "diserto"; "...quella compagnia Picciola, dalla qual non fui diserto",, ma non rammento più se viene prima o dopo. E anche il viaggio, il temerario viaggio al di là delle Colonne d'Ercole, che tristezza, sono costretto a raccontarlo in prosa: un sacrilegio: Non ho salvato che un verso, ma vale la pena di fermarcisi:

...Acciò che l'uom più oltre non si metta.

"Si metta" dovevo venire in Lager per accorgermi che è la stessa espressione di prima "e misi me". Ma non ne faccio parte a Jean, non sono sicuro che sia una osservazione importante.Quante altre cose ci sarebbero da dire, e il sole è già alto, mezzogiorno è vicino. Ho fretta, una fretta furibonda.
Ecco, attento Pikolo, apri gli occhi e la mente, ho bisogno che tu capisca:

Considerate la vostra semenza
fatti non foste a viver come bruti,
ma per seguire virtude e conoscenza.

Come se anch'io lo sentissi per la prima volta; come uno squillo di tromba, come la voce di Dio. Per un momento ho dimenticato chi sono e dove sono.
Pikolo mi pregava di ripetere. Come è buono Pikolo, si è accorto che mi sta facendo del bene. O forse è qualcosa di più: forse nonostante la traduzione scialba e il commento pedestre e frettoloso, ha ricevuto il messaggio, ha sentito che lo riguarda, che riguarda tutti gli uomini in travaglio, e noi in specie; e che riguarda noi due, che osiamo ragionare di queste cose con le stanghe della zuppa sulle spalle.

Li miei compagni fec'io sì acuti. 

...e mi sforzo, ma invano, di spiegare quante cose vuol dire questo "acuti". Qui ancora una lacuna, questa volta irreparabile "...Lo lume era di sotto della luna" o qualcosa di simile; ma prima?...Nessuna idea "keine Ahnung" come si dice qui. Che Pikolo mi scusi, ho dimenticato almeno quattro terzine.
- Ça ne fait rien. vas-y tout de meme.

...Quando mi apparve una montagna bruna
per la distanza e parvemi alta tanto
che mai veduta non avevo alcuna.

Sì, sì, "alta tanto", non " molto alta", proposizione consecutiva. E le montagne, quando si vedono di lontano... le montagne... oh Pikolo, Pikolo, di' qualcosa, parla, non lasciarmi pensare alle mie montagne che comparivano nel bruno della sera quando tornavo in treno da Milano a Torino!
Basta, biosgna proseguire, queste sono cose che si pensano ma non si dicono. Pikolo attende e mi guarda.
Darei la zuppa di oggi per saper saldare " non avevo alcuna" col finale. Mi sforzo di ricostruire per mezzo delle rime, mi mordo le dita, ma non serve, il resto è silenzio. Mi danzano per il capo altri versi "...la terra lagrimosa diede vento..."no, è un'altra cosa. e' tardi, e' tardi, siamo arrivati alla cucina, bisogna concludere:

Tre volte il fè girar con tutte l'acque,
alla quarta levar la poppa in suso
e la prora ire in giù, come altrui piacque.........

Trattengo Pikolo, è assolutamente necessario e urgente che ascolti, che comprenda questo "come altrui piacque" prima che sia troppo tardi, domani lui o io possiamo essere morti, o non vederci mai più, devo dirgli, spiegargli del Medioevo, del così umano e necessario e pure inaspettato anacronismo, e altro ancora, qualcosa di gigantesco che io stesso ho visto ora soltanto, nell'intuizione di un attimo, forse il perché del nostro destino, del nostro essere oggi qui...
Siamo ormai alla fila per la zuppa, in mezzo alla folla sordida e sbrindellata dei porta-zuppa degli altri Kommandos. I nuovi giunti ci si accalcano alle spalle. -Kraut und Rüben? -Kraut und Rüben-. Si annunzia ufficialmente che oggi la zuppa è di cavoli e rape: - Choux et navets.-  Kapszta es repak.

Infin che 'l mar fu sopra noi richiuso.   











 


 

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