mercoledì 13 marzo 2013

Il fascino della vecchia Parigi

Rue Lepic: Maigret a Montmartre

...Ma poi [Maigret] scopre che il Marchese, vent’anni prima, era un restauratore di mobili antichi con bottega in rue Lepic e che aveva una moglie e una figlia. E si domanda perché un bell’uomo in gamba, stimato e amato, sparisce nel nulla due giorni prima di Natale senza lasciare neppure un biglietto di addio, due righe di spiegazione per giustificare una decisione forse disperata, forse inevitabile, forse…il bisogno improvviso di un radicale cambiamento.

...E poi: Pigalle e le sue luci, le stazioni (detestate da Simenon), i canali (amatissimi), le Halles non ancora smantellate con i loro alberghetti sordidi, i ristoranti a prezzo fisso dove i clienti habitués hanno il loro portatovagliolo, le osterie fuoriporta con i balli popolari al suono della fisarmonica, la rue Lepic, «la via più umana del mondo», certe strade signorili e misteriose di Neuilly o del sedicesimo arrondissement, e chissà che drammi dietro quei portoni chiusi con gli ottoni che brillano... Pochi come Simenon hanno raccontato così Parigi, i suoi colori, i suoi sapori, i suoi suoni, la sua luce, perfino i suoi odori. Scrittore popolare, può darsi; grande scrittore, senza dubbio.

Alberto Mattioli, Dai bistrò alle chiatte sulla Senna. I 120 luoghi del commissario Maigret, La Stampa, 12 marzo 2013, a proposito di Michel Carly, Maigret traversées de Paris. Les 120 lieux parisiens du commissaire, Omnibus, Paris 2003

Van Gogh ha vissuto in rue Lepic, a casa del fratello Theo


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