sabato 13 luglio 2013

Messidoro, il calendario della Rivoluzione

Uno degli aspetti piu' curiosi e intriganti della Rivoluzione fu l'invenzione di un nuovo calendario. L'esigenza di voltare pagina con le superstizioni e le false credenze del passato e di instaurare un altro ordine sociale, basato soprattutto su elementi naturali piu' che metafisici, arrivò per questa via a colpire la sfera del tempo e con esso lo strumento che lo rappresenta: il calendario. Istituito anche per accelerare l'opera di scristianizzazione, il calendario rivoluzionario rimase in vigore, complessivamente, tredici anni: dal 22 settembre 1792 al 31 dicembre 1805.
Essendo la data del 22 settembre, il giorno della proclamazione della Repubblica e quindi lo spartiacque tra Vecchio e Nuovo, questo diventa anche il Primo giorno della Nuova Era e dunque il Capodanno del Nuovo Calendario.
I mesi rimasero 12 ma tutti di 30 giorni. I restanti cinque (o sei, se si trattava di anno bisestile) furono chiamati, a partire dal 7 Fruttidoro anno III (24 agosto 1795) , Sanculottidi in onore dei sanculotti parigini. Questi cinque giorni erano quelli destinati al festeggiamento rispettivamente della Virtu', del Genio, del Lavoro, dell'Opinione, delle Ricompense. Il sesto giorno, che si aggiungeva negli anni bisestili, era il giorno Sans - Culottide per eccellenza. I sanculottidi erano inseriti fra la fine del mese di Fruttidoro e l'inizio di Vendemmiaio.
Si operava allo stesso modo se ci si trovava di fronte ad un anno bisestile. Infatti il giorno "in piu'" non veniva aggiunto nel corso dell'anno (in quanto tutti i mesi erano formati di 30 giorni) ma alla fine. In altre parole, anziche' avere un giorno corrispondente al 29 febbraio del calendario gregoriano, si praticava un'operazione che, di fatto, instaurava nel calendario un 32 dicembre. Cio' significa che il Capodanno Rivoluzionario non cadeva sempre il 22 settembre, ma negli anni 1795, 1799, 1800 - 1802, 1804 - 1805 il Primo dell'anno fu festeggiato il 23 settembre, mentre nell'anno 1803 il giorno di Capodanno, addirittura, cadde il 24 settembre.


Fabre d'Églantine... d eġlãtìn›, Philippe-François-Nazaire. - Attore e commediografo francese (Carcassonne 1750 - Parigi 1794). Al suo cognome volle aggiungere quello di "d'Églantine", per aver vinto l'églantine ("rosa selvatica") d'or ai giochi floreali di Tolosa. Dopo una vita errabonda di attore, si recò a Parigi e vi fece rappresentare alcune sue commedie (Les gens de lettres, 1787; Le présomptueux, 1789), senza successo. Con maggior favore furono accolte le sue pièces di poeta rivoluzionario e giacobino (Le convalescent, L'intrigue épistolaire, 1791), e fu un vero trionfo la rappresentazione del Philinte de Molière ou la suite du Misanthrope (22 febbraio 1790). Amico di Danton e di C. Desmoulins, si distinse nei club e nelle assemblee (fu deputato di Parigi alla Convenzione) per la sua oratoria. Implicato nella questione della Compagnia delle Indie, fu dichiarato nemico della patria e ghigliottinato. Di tutte le sue commedie, solo Le Philinte fu rappresentata ancora per molto tempo; oggi è ricordato soprattutto per avere inventato i nomi dei mesi del calendario repubblicano, e come autore della canzone Il pleut, il pleut, bergère, tuttora popolare.
  • Estate (Suffisso -idor in francese, -idoro in italiano)

     
    Date famose 

    Il nome termidoro è diventato celebre per via del 9 termidoro anno II, data in cui avvenne il colpo di stato che pose fine al periodo del Terrore di Robespierre (il 27 luglio1794 secondo il calendario gregoriano). Tale evento, che culminò con la morte di Robespierre, ghigliottinato il giorno seguente, è noto anche tout court come Termidoro. 
    Nella Francia postmonarchica, il colpo di Stato del 18 brumaio, anno VIII della Rivoluzione (9 novembre1799), compiuto da Napoleone Bonaparte, segnò la fine del Direttorio - già fautore di un colpo di Stato il 18 fruttidoro dell'anno V (4 settembre1797) - e della Rivoluzione stessa, dando inizio al Consolato guidato dalle personalità di Bonaparte, Sieyès e Ducos.
    Anche germinale è rimasto nella memoria. L'inizio della primavera è nell'immaginario un'epoca di rinascita, di fioritura, di germogli e di nuove foglie. Si può dunque leggere l'intenzione di Zola di raccontare nel romanzo Germinal la primavera dell'uguaglianza operaia, i germogli della rivoluzione. A supporto di questa idea, nell'epilogo del romanzo, Zola accosta i minatori ai vegetali che escono dalla terra e germogliano: la fioritura delle piante diventa allora la metafora della rivolta operaia. 
    Al 3 marzo 1794 (13 ventoso anno II) risaliva invece il secondo dei decreti detti appunto di Ventoso; il primo c'era stato il 26 febbraio dello stesso anno, 8 ventoso. Voluti da Saint Just in particolare questi decreti prevedevano il sequestro e la distribuzione ai più indigenti dei beni appartenenti agli emigrati e ai sospetti. Alla morte di Robespierre avevano solo cominciato a trovare una prima, timida applicazione.
    Degna di nota infine la rivolta del 13 vendemmiaio anno IV. Repressa da  Bonaparte, gli valse il soprannome di generale Vendemmiaio.

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