martedì 16 luglio 2013

Primo Levi, poesia per il partigiano giustiziato



EPIGRAFE

O tu che segni, passeggero del colle, 
Uno fra i molti, questa non è più solitaria neve,
Porgimi ascolto: ferma per pochi istanti il tuo corso
Qui dove m'hanno sepolto, senza lacrime, i miei compagni:  
Dove, per ogni estate, di me nutrita cresce
Più folta e verde che altrove l'erba mite del campo.
Da non molti anni qui giaccio io, Micca partigiano,
Spento dai miei compagni per mia non lieve colpa,
Né molti più ne avevo quando l'ombra mi colse.
          
Passeggero, non chiedo a te né ad altri perdono,
non preghiera né pianto, non singolare ricordo.  
Solo una cosa chiedo: che questa mia pace duri,
Che perenni su me s'avvicendino il caldo e il gelo,
Senza che nuovo sangue, filtrato attraverso le zolle,
Penetri fino a me col suo calare funesto 
Destando a nuova doglia quest'ossa oramai fatte pietra.

6 ottobre 1952

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