lunedì 21 luglio 2014

Il lavoro, la responsabilità, il comando

Simone Weil

L’iniziativa e la responsabilità, il senso di essere utile e persino indispensabile, sono bisogni vitali dell’anima umana.
Una completa privazione di questo si ha nell’esempio del disoccupato, anche quando è sovvenzionato sí da consentirgli di mangiare, di vestirsi, di pagare l’affitto. Egli non rappresenta nulla nella vita economica e il certificato elettorale che dimostra la sua parte nella vita politica non ha per lui alcun senso.
Il manovale si trova in una situazione appena migliore.
La soddisfazione di questo bisogno esige che un uomo debba prendere spesso decisioni su problemi, grandi o piccoli, i cui interessi siano estranei ai suoi propri, ma verso i quali si senta impegnato. Bisogna anche che debba sforzarsi continuamente. E bisogna infine che possa appropriarsi col pensiero dell’intera opera della collettività di cui fa parte, compresi i settori sui quali non avrà mai da prender decisioni né pareri da dare. Per questo bisogna fargliela conoscere, chiedergli il suo interessamento, rendergliene sensibile il valore, l’utilità e, se è il caso, la grandezza; e fargli chiaramente comprendere la parte che egli ha.
Ogni collettività, di qualsiasi specie essa sia, che non soddisfi queste esigenze dei suoi membri è guasta e dev’essere trasformata.
In ogni personalità un po’ forte il bisogno d’iniziativa giunge fino al bisogno di comando. Un’intensa vita locale o regionale, una grande quantità di opere educative e di movimenti giovanili devono offrire, a chiunque ne sia capace, l’occasione di comandare durante un determinato periodo della sua vita.

S. Weil, La prima radice,  Comunità, Cremona, 1954, pagg. 21-22

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