mercoledì 20 agosto 2014

Guccini, Primavera di Praga

Francesco Guccini
Primavera di Praga

Di antichi fasti la piazza vestita
grigia guardava la nuova sua vita
come ogni giorno la notte arrivava,
frasi consuete sui muri di Praga.

 

Ma poi la piazza fermò la sua vita
e breve ebbe un grido la folla smarrita
quando la fiamma violenta ed atroce
spezzò gridando ogni suono di voce.

 

Son come falchi quei carri appostati
corron parole sui visi arrossati,
corre il dolore bruciando ogni strada
e lancia grida ogni muro di Praga.

 

Quando la piazza fermò la sua vita
sudava sangue la folla ferita,
quando la fiamma col suo fumo nero
lasciò la terra e si alzò verso il cielo

 

quando ciascuno ebbe tinta la mano,
quando quel fumo si sparse lontano
Jan Hus di nuovo sul rogo bruciava
all'orizzonte del cielo di Praga.

 

Dimmi chi sono quegli uomini lenti
coi pugni stretti e con l'odio fra denti
dimmi chi sono quegli uomini stanchi
di chinar la testa e di tirare avanti

 

dimmi chi era che il corpo portava,
la città intera che lo accompagnava
la città intera che muta lanciava
una speranza nel cielo di Praga.

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