venerdì 17 luglio 2015

Treviso, la barbarie domestica

Il Fatto quotidiano
16 luglio 2015
articolo siglato F.Q.

Il clima a Quinto di Treviso è da rivolta sociale. I cittadini di una zona residenziale (il complesso ex Guaraldo) sono scesi in strada, da ieri sera, per protestare contro la decisone della prefettura di alloggiare 101 profughi all’interno di alcune palazzine già abitate da diverse famiglie. Qualcuno nella notte ha dato fuoco a mobili e materassi trovati in uno degli appartamenti destinati ai profughi mentre oggi, sorvegliati da polizia e carabinieri, i residenti della zona hanno continuato la protesta impedendo che gli addetti della cooperativa che ha in carico i migranti consegnassero loro una cesta di cibo
A Quinto di Treviso in mattinata è arrivato anche il governatore del Veneto Luca Zaia che si è schierato a fianco dei cittadini: “Va chiuso urgentemente questo presidio e gli immigrati devono andarsene – ha detto -. Lo dico anche perché, pur essendo noi contrari ad ogni forma di ospitalità, perché abbiamo già 517 mila immigrati, pur avendo già dato, se uno vuole trovare una soluzione questa è la peggiore che si possa trovare: mettere un centinaio di persone immigrate che non sanno nulla del Veneto e noi non sappiamo chi sono, metterli in un condominio accanto a famiglie con bambini piccoli vuol dire non avere assolutamente cognizione di cosa significa”.  
Il governatore ha poi rincarato la dose: “Questa non è un’emergenza. Ci hanno dormito sopra per quattro anni, stiamo africanizzando il Veneto. Ho chiesto che l’Uls (l’azienda sanitaria locale, ndr) vi facesse un’ispezione. Penso che i sindaci siano messi nelle condizioni di produrre delle ordinanze se i dati andassero nella direzione della inagibilità dei luoghi. Con il sovraffollamento io se fossi un sindaco farei un’ordinanza di sgombero. I sindaci sono eletti dal popolo e i prefetti non mi risulta si siano mai candidati. Qui comandiamo noi. I veneti scelgono i loro amministratori e i loro sindaci. Il governo non deve mandare più anche un solo profugo. E, purtroppo questi fatti accadono anche in altre regioni d’Italia”.
Solidarietà alle famiglie di Quinto di Treviso è arrivata anche dal segretario federale della Lega Nord Matteo Salvini, che sabato si recherà sul posto: “Quello che sta accadendo è intollerabile, via il prefetto se non è in grado di gestire. Questi immigrati devono andar via. Sia chiaro: noi non avalliamo alcun tipo di violenza”. 


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